Bozza nuovo codice della crisi e dell’insolvenza in attuazione della L. 155/2017

L’esigenza di modernizzare la complessa materia concorsuale, nel frattempo oggetto di continui interventi, è stata sollecitata anche dall’ Unione Europea che, con Regolamento (UE) 2015/848 del Parlamento e del Consiglio del 20 maggio 2015 tratta l’efficienza e l’efficacia delle procedure di insolvenza per il buon funzionamento del mercato interno in ragione delle sempre più crescenti … Leggi tutto

L. 232/2016 Modifiche alla disciplina della transazione fiscale (articolo 182-ter, legge fallimentare)

Il sole 24 ore del 11/1/2017   Oltre ad ammettere la falcidiabilità di Iva e ritenute non versate, la legge di bilancio 2017 (legge 232/2016) apporta altre modifiche alla disciplina della transazione fiscale (articolo 182-ter, legge fallimentare): interviene su aspetti quali il perimetro delle posizioni transabili e la razionalizzazione delle modalità di voto e adesione, … Leggi tutto

Imprese in crisi, sconto sui debiti fiscali (il sole24ore 20.11.2016

Con il concordato pagamento parziale o a rate di tributi (Iva compresa) e contributi Alba (cuneo) Via libera alla disponibilità piena dei crediti tributari e contributivi. Anche per quanto riguarda l’Iva. Sia nel concordato preventivo sia nell’accordo di ristrutturazione del debito. Cade un tabù del nostro ordinamento e cade con un emendamento presentato alla legge … Leggi tutto

Risolto il problema del rilascio del DURC per le imprese in procedura.

Min.Lavoro: corretto il decreto sul DURC Pubblicato il 19 Ott 2016 Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 245 del 19 ottobre 2016, il Decreto 23 febbraio 2016 con la modifica del decreto 30 gennaio 2015 relativo a «Semplificazione … Leggi tutto

La falcidia del credito IVA tra concordato preventivo e transazione fiscale: cosa cambia dopo la sentenza della CGCE (7 aprile 2016 causa C-546/14)

di Paola Rossi.( sito http://www.fondazionenazionalecommercialisti.it)

Con la sentenza 7 aprile 2016, causa C-546/14, la Corte di Giustizia ha ritenuto compatibile con la normativa comunitaria in materia di IVA una proposta di concordato che prevede il pagamento parziale dell’imposta a condizione che un esperto indipendente attesti il trattamento deteriore di tale credito nell’alternativa fallimentare.

L’autorevole affermazione circa la mancanza di qualsiasi vincolo di matrice comunitaria al divieto di falcidia dell’IVA, oltre a sollecitare la modifica da parte del legislatore nazionale del testo dell’art. 182-ter l.f. attualmente in vigore, impone un’immediata attuazione di quanto statuito dalla CGCE nelle ipotesi di concordato preventivo in cui non sia stato attivato il procedimento di transazione fiscale.

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Il fallimento non sospende la rata della Tasi

Per gli immobili interessati da procedure concorsuali o operazioni straordinarie, l’Imu e la Tasi sono oggetto di specifiche disposizioni, anche in deroga alle regole ordinarie. Le procedure concorsuali Ai fini Imu, l’articolo 9, comma 7 del Dlgs 23/2011 (che ha istituito e disciplinato l’imposta) fa esplicito richiamo all’articolo 10, comma 6 del Dlgs 504/1992, ovvero … Leggi tutto

Nei casi meno gravi piani di risanamento chiusi extra giudizio

Nei casi meno gravi piani di risanamento chiusi extra giudizio L’operazione di restyling che lo schema di legge delega sembra prefigurare per gli accordi di ristrutturazione li qualifica a tutti gli effetti quale istituto idoneo a costituire l’epilogo ideale del processo di composizione della crisi, avviato con la procedura di allerta. I propositi del legislatore … Leggi tutto

Concordato preventivo – Imposta sul valore aggiunto – IVA – Falcidia – Ammissibilità – Presupposti (Corte Giustizia UE 07 aprile 2016)

l Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 14725 – pubb. 13/04/2016

 

Corte Giustizia UE 07 aprile 2016 – causa C-546/14 – Pres. Ilesic – Est. Jarasiunas.

Concordato preventivo – Imposta sul valore aggiunto – IVA – Falcidia – Ammissibilità – Presupposti

L’articolo 4, paragrafo 3, TUE nonché gli articoli 2, 250, paragrafo 1, e 273 della direttiva 2006/112/CE del Consiglio, del 28 novembre 2006, relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto, non ostano a una normativa nazionale, come quella di cui al procedimento principale, interpretata nel senso che un imprenditore in stato di insolvenza può presentare a un giudice una domanda di apertura di una procedura di concordato preventivo, al fine di saldare i propri debiti mediante la liquidazione del suo patrimonio, con la quale proponga di pagare solo parzialmente un debito dell’imposta sul valore aggiunto attestando, sulla base dell’accertamento di un esperto indipendente, che tale debito non riceverebbe un trattamento migliore nel caso di proprio fallimento. (Redazione IL CASO.it) (riproduzione riservata)


Segnalazione del Dott. Carlo Verbeni

Piano di concordato preventivo con pagamento parziale del credito IVA – Ammissibilità (Trib. Santa Maria Capua Vetere 17.2.2016)

Piano di concordato preventivo con pagamento parziale del credito IVA – Ammissibilità (Trib. Santa Maria Capua Vetere 17.2.2016) Secondo Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nel decreto 17.2.2016, è ammissibile il piano di concordato preventivo che preveda il pagamento solo parziale del credito IVA. Il provvedimento risulta conforme a quanto affermato dall’Avvocato generale della … Leggi tutto

Riforma del diritto fallimentare – Novità dello schema di disegno di legge delega (commissione Rordorf)

Riforma del diritto fallimentare – Novità dello schema di disegno di legge delega (commissione Rordorf)

L’art. 6 dello schema di disegno di legge recante delega al Governo per la riforma organica delle discipline della crisi di impresa e dell’insolvenza prevede alcune novità in materia di concordato preventivo.
Fra le modifiche, si segnala l’inammissibilità di domande che, in virtù del loro contenuto sostanziale, abbiano natura essenzialmente liquidatoria.
L’accesso al concordato preventivo sarà riconosciuto solo all’imprenditore in situazione di crisi o anche di vera e propria insolvenza, ma reversibile, che deposita una proposta di superamento di tale stato critico, con la prosecuzione, anche indiretta, dell’attività aziendale, sulla base di un adeguato piano, consono anche al soddisfacimento, per quanto possibile, dei creditori.

Pubblicato su Eutekne il 17/3/2016